La ricetta vincitrice del mio primo contest "La ricetta dei ricordi" è :
Pandolce genovese alto
PANDOLCE GENOVESE ALTO (pandöçe zenéise)...a lievitazione naturale!
Ciao a tutti!
Eccoci arrivati al primo post del nuovo anno...e con cosa ho pensato di ricominciare...un dolce!!!
Lo so...ormai il Natale è trascorso e tra pochi giorni si tornerà alla normalità...ma non potevo non presentarvi questa ricetta per due motivi...uno, i ricordi che mi suscita, legati alla mia famiglia, alle mie nonne che lo preparavano ogni anno e sulle quali avrei mille aneddoti da raccontare e due, perché l’ho preparato utilizzando il mio “Pupetto” cioè il mio giovane lievito madre e quindi la soddisfazione è doppia.
Così cercando sul web sono arrivata da Eugenio, un mio concittadino, che nel suo blog appunto presentava questa favolosa ricetta, la stessa ricetta di Eugenio è stata anche ripetuta da Nanni, io ho preparato la ricetta di Eugenio prendendo qualche consiglio sul procedimento da Nanni. Quindi ho potuto testare il mio “Pupetto” e devo dire di esserne molto orgogliosa!!!
Ancora oggi sulle tavole liguri, dovrebbe essere il più giovane della famiglia a portare a tavola il pandolce, togliendone dalla cima un rametto d’alloro simbolo di benessere e fortuna. Secondo altri deriva dall’antichissimo pane ligure detto pan co-o zebibbo , con l’uva secca, arricchito negli anni di cedro o zucca candita, acqua di fior d’arancio, semi di finocchio, pinoli…
Secondo la tradizione la prima fetta va tenuta da parte per i poveri e un'altra va conservata per il giorno di San Biagio (3 febbraio), inoltre deve essere il più anziano ad affettarlo, mentre la padrona di casa recita una preghiera:
vitta
lunga con stò pan, prego a tutti sanitae, comme ancheu, comme duman,
affettalu chi assettae, da mangialu in santa paxe, co-i figgeu grandi e
piccin, co-i parenti e co-i vexin, tutti i anni che vegnià, cumme spero
Dio vurrià
(vita
lunga con questo pane, prego per tutti tanta salute, come oggi, così
domani, affettarlo qui seduti, per mangiarlo in santa pace coi bambini
grandi e piccoli, coi parenti e coi vicini, tutti gli anni che verranno,
come spero Dio vorrà).
Andiamo insieme a vedere la ricetta un po’ lunga...ma vi garantisco che ne vale la pena...il risultato è stato spettacolare...e lo so...mi sto facendo i complimenti da sola!!!
PANDOLCE GENOVESE ALTO (pandöçe zenéise)
- 830 g farina manitoba
- 360 g farina 00
- 350 g “crescente” (pasta madre)
- 310 g burro
- 310 g zucchero
- 600 g uvetta
- 180 g pinoli
- 2 uova
- 240 g cedro e buccia d’arancio canditi
- 24 g semi di finocchio (la prossima volta li riduco a 15 g)
- un bicchiere non grosso acqua di fior d’arancio
- un pizzico sale
- 35 g marsala secco
PROCEDIMENTO:
Primo giorno:
1° RINFRESCO (ore 12):
- 60 g pasta madre
- 20 g acqua (22-30°C)
- 40 g farina manitoba
Sciogliete la pasta madre nell’acqua quindi aggiungete la farina e procedete con il rinfresco. Mettete a lievitare per circa 3h nel forno chiuso con la luce accesa.
2° RINFRESCO (ore 15):
- 120 g pasta madre (quella ottenuta dal primo rinfresco)
- 80 g farina manitoba
- 40 g acqua
Procedere col secondo rinfresco quindi lasciare lievitare per altre 3h nel forno chiuso con la luce accesa.
3° RINFRESCO (ore 18):
- 240 g pasta madre (ottenuta dai precedenti rinfreschi)
- 80 g acqua
- 160 g farina manitoba
Procedere col terzo rinfresco quindi lasciare lievitare per altre 3h nel forno chiuso con la luce accesa.
1° IMPASTO (ore 21.30):
Dei 480 g di crescente (pasta madre) ottenuto con i tre rinfreschi ravvicinati ne utilizzo solo 350 g quindi:
INGREDIENTI:
- 350 g crescente (pasta madre) in forza
- 180 g acqua
- 160 g acqua di fior d’arancio
- 2 uova
- 700 g farina manitoba
- 300 g farina 00
- 230 g zucchero
- 230 g burro
- buccia intera di un limone (solo la parte gialla)
PROCEDIMENTO:
Nella ciotola dell’impastatrice mettete il lievito madre a pezzetti, l’acqua, l’acqua di fior d’arancio e metà della farina. Iniziate ad impastare, quindi aggiungete le uova, lo zucchero e la rimanente farina poco alla volta. Aggiungete la buccia del limone. Lasciate lavorare molto l’impastatrice, otterrete un impasto omogeneo anche se con un aspetto ancora un po’ grezzo.
Aggiungete ora il burro poco alla volta, impastate fino quando sarà tutto ben assorbito e l’impasto avrà preso un po’ di elasticità.
Togliete la buccia del limone. Lasciate lievitare le prime 3 ore a 27-28°C e per le restanti 6-7 ore a temperatura ambiente. (Io l’ho lasciato lievitare l’intera notte, le prime ore vicino al calorifero poi chiuso nel forno spento).
Secondo giorno:
2° IMPASTO (ore 8.40):
INGREDIENTI:
- tutto il 1° impasto
- 35 g marsala secco
- 80 g zucchero
- 80 g burro
- 1 cucchiaino di sale
- 130 g farina manitoba
- 60 g farina 00
- 600 g uvetta
- 240 g scorza arancia e cedro candito
- 180 g pinoli
- 24 g semi finocchio (la prossima volta li ridurrò a 15 g)
Prima di iniziare ad impastare mescolare in un tegame i condimenti: l’uvetta (precedentemente ammollata in acqua e asciugata per bene), la scorza di arancia e il cedro, i pinoli e i semi di finocchio. Mescolare bene e fate intiepidire qualche minuto in forno in modo da aggiungere un insieme tiepido all’impasto.
Iniziate l’impasto. Sgonfiate il primo impasto e mettetelo nella ciotola dell’impastatrice con il marsala, lo zucchero e metà della farina. Impastate fino ad avere un impasto omogeneo.
Aggiungete ora l’altra farina e il sale, quindi il burro a pezzetti poco alla volta. Ed infine aggiungete i condimenti tiepidi.
Impastate a lungo quindi coprite la ciotola dell’impastatrice e lasciatelo riposare per circa 45 minuti.
Dopo questo tempo di riposo, dividete l’impasto secondo le pezzature desiderate, nel mio caso ho diviso l’impasto in due pezzi da 1080 grammi per ottenere (una volta cotti) pandolci da un chilo e in quattro pezzi da 400 g. Sull’asse di legno, dare a ogni pezzo una forma il più possibile sferica (prima tornitura) e coprirli con una tovaglia lasciandoli riposare per circa 30 minuti.
Trascorsi i 30 minuti, procedete alla seconda tornitura cioè rimetterli in forma sferica facendo attenzione che la parte sottostante sia ben chiusa (senza grinze). Coprite nuovamente con la tovaglia e lasciarli lievitare per 7/8 ore mantenendo la temperatura ambiente sempre a 27/28 gradi. Io li ho lasciati sulla spianatoia coperti e, come faceva la mia nonna, ho messo la spianatoia vicino al calorifero!
(ore 18.30)
Preriscaldate il forno a 190°C. Prima di infornare praticare 3 tagli sulla sommità di ciascun pandolce disegnando un triangolo. Quindi ponete i pandolci delicatamente su una placca da forno coperta di carta forno e cuocete a 190°C per circa 55-60 minuti quelli da 1080 g e per circa 40 minuti quelli piccoli da 400 g. Dopo i primi 15 minuti circa (subito dopo lo sviluppo) coprili con alluminio per poi scoprirli 20 minuti prima della fine della cottura.
Sfornare i pandolci e lasciarli raffreddare su una griglia.
Lasciate riposare il pandolce per almeno 24h prima di assaggiarlo.
Buon appetito!
Monica, inviami il tuo indirizzo sulla mia email Dalila.ruvolo@gmail.com...
RispondiEliminaComplimentoni.
Ricetta splendida, ricordo bellissimo e fotografia incantevole.
Una vittoria meritata e spero non me ne abbiano le altre concorrenti.
Dalila!!!! Sono senza parole....
RispondiEliminaE strafelice...questa è una ricetta a cui tengo moltissimo...
e sono orgogliosa che sia piaciuta tanto anche a te!!!!!
Ti ringrazio tantissimo!!!!
Un abbraccio
monica
Te la sei meritata la vittoria e spero siano d'accordo anche le altre blogger. Mandami i tuoi dati per mail.
EliminaFatto!!!
EliminaMonica non mi è arrivato il tuo indirizzo.
Eliminabrava sono felice per te
RispondiEliminabrava te lo sei meritato complimenti sono felice per te
RispondiElimina